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COMUNICATO A PUBBLICA  DIFFUSIONE

 Apprendiamo con non poca preoccupazione l’evoluzione delle consultazioni tra i partiti e movimenti politici di entrambi gli schieramenti (centrodestra e centrosinistra), rappresentativi della comunità, nell’iter di valutazione e proposta dei candidati all’Ufficio di Sindaco per il Comune di Bitonto.

Pur non entrando nel merito delle scelte, prerogativa incondizionata delle parti in causa, tuttavia rappresentiamo un forte disagio nel potenziale rischio a cui potrebbe sottoporsi la comunità di Bitonto, dinanzi al reiterarsi di scenari politici locali con paventate divisioni intestine insanabili tra le forze partitiche di coalizione, seppur nell’esercizio legittimo della democrazia, piuttosto che condividere una coesione di responsabilità, oggi necessaria nel Paese e più che mai nella nostra Città, per la costruzione condivisa e partecipata di concreti programmi di pianificazione delle prospettive future.

Nelle malaugurate ipotesi di frammentazioni intestine sterili, che in assenza di reali motivazioni programmatiche opposte ponessero in serio rischio la solidità della governance della comunità dei prossimi anni, particolarmente a svantaggio delle categorie più fragili, le scriventi Organizzazioni condivideranno le programmazioni di politica sociale esclusivamente con gli Organi istituzionali al termine delle contese.

Invitiamo inoltre tutte le componenti della comunità e particolarmente gli organismi di partecipazione istituzionale del Comune di Bitonto (Forum, Consulte) a promuovere, in tema, le prerogative proprie in questa delicata fase storica di Bitonto.

Il Coordinamento di rete

 

 

E il libretto di  di un 93enne partigiano francese diventa un caso editoriale e sociale.  Si chiama Stéphane Hessel, partecipò alla resistenza durante la seconda guerra mondiale. Ed è stato subito dopo uno dei redattori della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Niente di glamour, insomma. Hessel è un vecchio signore, dall’apparenza (solo quella) stanca e desueta.     Ebbene, nei mesi scorsi ha preso carta e penna e ha scritto un opuscolo di 32 pagine dal titolo «Indignez-vous!».    Come dire: INDIGNATEVI!  Abbiate la forza di arrabbiarvi.    Hessel mette in guardia i francesi dal degrado sociale, economico e politico che sta attraversando il paese, ma questa lezione in realtà vale per tutti, soprattutto per noi italiani  (ndr.  e perchè no… anche di noi bitontini ).

“Indignatevi!” è una piccola grande perla, una luce nelle tenebre che trasmette un messaggio tanto chiaro e semplice, quanto indispensabile.
Nell’antichità l’uomo anziano rappresentava saggezza, sapere e conoscenza. Stèphane Hessel si riappropria di quel compito di guida con un libro tanto semplice quanto fondamentale.

Indignarsi vuol dire non cedere, non essere indifferenti. Indignarsi vuol dire impegnarsi per il bene comune.
Troppo spesso ascolto le voci dei miei coetanei, così poco interessati alla politica e all’attualità, che non capiscono che informarsi, e poi indignarsi, è il primo passo per creare un mondo migliore.
Seguire le vicende dei politici, ad esempio,  non vuol dire interessarsi al gossip, ma è importante perché ci porta a saper distinguere un comportamento corretto da uno sbagliato.

D.Bastianelli – radiopereira.it