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COMUNICATO  STAMPA – 

Marilena Ciocia, Segreteria  Comitato Consultivo Misto  DSS3 ASL Bari –

 Luigi  Aresta,  Coordinamento Operativo Assemblea CCM ASL Bari.

Dismissione ospedale:  sorge a Bitonto il “Centro Servizi Sanitari Territoriali”  ASL BA  nell’ambito del Distretto Socio Sanitario n.3  – Bitonto-Palo del Colle

 

Il cambiamento di rotta del Servizio Sanitario Regionale pugliese imposto in questa fase di crisi economica nella prospettiva di un potenziamento dei servizi sanitari territoriali di prossimità, efficienti e funzionali, all’interno di modelli e percorsi assistenziali innovativi, non può che passare attraverso  una politica innovativa di programmazione condivisa e partecipata con i cittadini-utenti.

Il Comitato Consultivo Misto (CCM) della ASL Bari, con le sue articolazioni distrettuali, è l’organismo istituzionale di partecipazione delle Organizzazioni dei cittadini, preposto per contribuire nelle scelte delle politiche di settore, come previsto dalla Legge Regionale 25/2006.

Il percorso di condivisione, all’interno del CCM del Distretto 3 Bitonto-Palo del Colle, compiuto negli ultimi mesi con la Direzione Generale ASL BA – attualmente con il dott. Domenico Colasanto,  e con la Direzione del Distretto n.3 –  con il dott. P. De Leonardis -, ha consentito di delineare con chiarezza i bisogni assistenziali di prossimità e la necessità di assicurare a Bitonto, Palombaio, Mariotto e Palo del Colle il  “potenziamento” dei servizi sanitari territoriali previsto dal Reg. Reg. Puglia  18/2010 e smi.

Fondamentale, innanzitutto, è stata la definizione di ”Centro Servizi Sanitari Territoriali” per individuare la tipologia di struttura da realizzare a Bitonto in sostituzione dell’ospedale, ove sperimentare un nuovo “sistema filtro” di collegamento tra “ospedale, servizi sanitari e socio assistenziali territoriali” della ASL Bari, in grado di attivare in prossimità “percorsi” di accoglienza, presa in carico ed assistenza nei confronti della rilevante utenza afferente, particolarmente quella fragile, limitandone le vessazioni e decongestionando, di conseguenza, gli Ospedali limitrofi.

Nel percorso istituzionale le Organizzazioni hanno portato all’attenzione i dati riferiti alla popolazione residente nell’ambito territoriale  a rischio disagi, per incentrare (vedi Piano Regionale della Salute 2008-2010 – Piano delle Politiche Sociali 2009-2011) le prospettive dei servizi sanitari da implementare e l’assistenza socio-sanitaria da erogare in prossimità:

10mila anziani oltre i 65 anni (14% della popolazione), 17mila minori (21% della pop.) a cui si devono aggiungere i pazienti “cronici”, che hanno diritto all’esenzione per patologia, e le “nuove povertà”, una dimensione in aumento, a doppio rischio sociale, da considerare anche per la programmazione dei percorsi di prevenzione.

Nell’analisi necessario aggiungere anche i minori con disabilità  (1% della popolazione) e gli adulti (3% della pop.), per i quali non sono mai state attivate corsie preferenziali o servizi personalizzati.

Significativo è stato l’impegno profuso dalle Direzioni (Generale e Distrettuale) in questi ultimi mesi per il completamento dei lavori già avviati di adeguamento strutturale parziale e per la consegna dell’ala prospiciente Via G. Rossini, ove sarà allocato il Punto di Primo intervento ed il 118,  dell’area, oggi accogliente, dedicata al CUP/Ticket nonché dei locali destinati alla Porta Unica di Accesso (ex ambulatorio di Cardiologia).

Resta, tuttavia, ancora l’impegno per la Direzione Generale di consentire la reale conversione della struttura ospedaliera in una efficiente struttura sanitaria territoriale.

Ancora da dipanare, infatti, i nodi assistenziali essenziali da implementare/potenziare, tra i quali…

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Nell’ambito del progetto europeo “Citizens for United Europe” (Cittadini per un’Europa Unita) finanziato dal programma Citizens, la Fondazione Caritas Ambrosiana  ha promosso un Concorso letterario sul ruolo del volontariato e della cittadinanza attiva per la costituzione dell’Europa; obiettivo sviluppare la consapevolezza del sistema di integrazione europea, basato sul dialogo interculturale e sul coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita politica.         Per partecipare al concorso, riservato a tutti i cittadini maggiori di 18 anni di qualunque nazionalità, è stato proposto  un breve articolo inedito sul tema.

Il Presidente dell’Associazione Più Valore Onlus, Angelo Caldarola, è risultato tra i cinque vincitori italiani con il testo breve  “La diversità fa sistema”, un  viaggio-racconto tra la amata terra di Puglia e l’Europa alla ricerca di una nuova dimensione di appartenenza del volontario, oltre l’esperienza della gratuità.

“Nell’anno europeo del Volontariato ho voluto onorare la  terra di Bari e di Puglia” – ha dichiarato Caldarola – “con i suoi profumi e le sue meraviglie, i suoi fieri e solidali abitanti, immaginando un percorso sostenibile verso l’integrazione europea, senza svilire, tuttavia, il senso di appartenenza, il prezioso bagaglio culturale e soprattutto senza sacrificare l’amore passionale per un territorio splendido come il nostro, pur con le sue contraddizioni “.

“Anche la scelta del titolo, nell’articolo premiato, ho inteso onorare un progetto di percorso cittadino, oggi purtroppo interrotto, per una integrazione territoriale di tipo metropolitano mediante la valorizzazione di sistema delle diversità locali”

Questo prestigioso risultato consacra ulteriormente un percorso di valorizzazione e promozione per rilanciare, nel nostro territorio e in quello di Puglia, le iniziative integrate per l’Anno europeo del Volontariato.

Dopo la cerimonia di premiazione , che si terrà a breve Milano,  sarà disponibile al pubblico il testo dell’articolo premiato.

Al presidente Angelo Caldarola vanno le nostre congratulazioni ed i migliori auguri  per un “nobile” percorso europeo di integrazione e solidarietà.

Segue il testo dell’articolo.

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Da oltre due anni assistiamo “quasi impassibili” ai tagli radicali e indiscriminati effettuati dal Ministro Tremonti e dai rispettivi Assessorati della Regione Puglia. Risorse e politiche per i diritti delle persone con disabilità! È questa la netta e forte istanza che proviene, in modo compatto, dalle organizzazioni delle persone con disabilità.

Tagli alle Politiche Sanitarie e Sociali che hanno spinto le tante Persone con disabilità, ad una emarginazione riabilitativa, sociale ed economica. Nel 2012, con la scomparsa anche del residuato Fondo per le Politiche Sociali, si raschierà il fondo del barile. Si stima che nel centro nord i miseri servizi esistenti verranno decurtati del 20% e nel centro sud del 50%, oltre a quando già ridotto nel 2011 con l’estinzione del Fondo per la Non Autosufficienza ecc. Non è sufficiente nemmeno il colpo d’ala del Ministro Sacconi, secondo il quale le riduzioni si ascriverebbero ad un aumento del Fondo Sanitario Nazionale. La crescente riduzione dei fondi destinati alle politiche sociali, familiari e occupazionali sta non solo impedendo la realizzazione dei Livelli Essenziali delle prestazioni sociali ma porterà in brevissimo tempo all’azzeramento dei diritti fin qui goduti, come progetti per la vita indipendente per tutti, centri diurni ecc.;

I tagli alla spesa sanitaria e il nuovo Piano sulla Riabilitazione stanno seriamente compromettendo il diritto alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione con futuri aggravi della spesa pubblica per le spese assistenziali e la neo istituzionalizzazione cui le famiglie delle persone con disabilità grave, non solo intellettiva, andranno incontro con crescenti oneri finanziari a proprio carico; I criteri sanitari vengono utilizzati come clava per vessare le persone con disabilità e non per predisporre una vera presa in carico e realizzare il progetto di vita co-progettato dalla Persona o della famiglia o dall’amministratore di sostegno. I fenomeni di istituzionalizzazione mai risolti, nonostante le norme e le buone pratiche del Paese, rischiano di finire nel totale disinteresse della comunità nazionale, insieme al fenomeno della coercizione che vìola la dignità umana e si configura come tortura e trattamento inumano;

I tagli indiscriminati alla spesa per l’istruzione statale con conseguente sovraffollamento delle classistanno determinando forme di concentrazione di soli alunni con disabilità in totale violazione della normativa apparentemente integra sull’inclusione scolastica; Per supplire alla riduzione della spesa pubblica il Governo propone la retorica del valore del dono che concretamente significa delega delle funzioni pubbliche alla pura beneficenza ed assistenza privata con nessuna garanzia di qualità delle prestazione e di rispetto della dignità e dei diritti delle persone con disabilità. Uno scenario drammatico che penalizza migliaia di famiglie sovraccaricandole paurosamente e impoverendole ulteriormente.

Una prospettiva ancora più cupa visti anche i tagli alle politiche per il lavoro delle persone con disabilità e le sempre più risicate risorse per la scuola. In sintesi 340milioni di euro in nuove tasse regionali! di cui: 100milioni dall’IRPEF, 45milioni dai tikets ricetta, 140milioni dall’IRAP, 13milioni dalla tassa rifiuti, 25milioni dall’addizionale Cees e 15milioni dalla benzina. A tutto ciò bisogna aggiungere che la Regione introita dallo Stato il fondo per la non autosufficienza, una integrazione del Fondo Sanitario Nazionale 2011 pari a 130milioni di euro in più rispetto al 2010. A questo si aggiunge un implacabile, quanto inefficace e costosa crociata contro le presunte “false invalidità”, che maschera in modo malcelato la volontà politica di tagliare le pensioni ai veri invalidi e malati cronici, insomma a chi davvero vive di quei miseri 250 euro mensili. Infatti, quotidianamente si assiste a revoche indiscriminate di pensioni e indennità, anche a persone con grave disabilità.

E’ sotto gli occhi di tutti che l’Italia è il paese che già spendeva poco per le politiche sociali: in rapporto al PIL stanziava meno della Polonia ed era al passo con la Bulgaria, ma ora spende ancora di meno. Smantellando un sistema pur minimo di protezione, gli effetti sociali avvertiranno sull’emarginazione, sull’impoverimento e sul rischio di istituzionalizzazione. Risorse e politiche per i diritti civili e sociali! È questa la netta e forte istanza che proviene, in modo compatto, dalle organizzazioni delle Persone con disabilità.

Per queste ragioni la FISH Puglia ha deciso di dire: BASTA Il Tempo è esaurito e la nostra azione di protesta è urgente.

La FISH Puglia e le 39 Associazioni federate, giovedì 30 giugno 2011, dalle ore 9,30 attiverà un presidio con gazebo sul Lungomare di Bari (di fronte alla sede della Presidenza regionale) affinché il Presidente Vendola (e gli Assessori alle Politiche Sociali e della Salute) convochi l’esecutivo regionale FISH e assuma un impegno scritto sul futuro prossimo delle Persone con Disabilità e loro Famiglie.

fonte: www.fishpuglia.it

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