I.C.F. La classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso l’I.C.F (International Classification of Functioning, Disability and Health – Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e della Salute), propone un approccio innovativo sul tema dell’inclusione delle persone con disabilità che tende a superare il metodo di valutazione (ICD 10) incentrato sulle malattie, patologie e incapacità dell’individuo, sostenendo invece un metodo di misurazione della salute, delle capacità e delle potenzialità e di quanto la persona è in grado di “fare” per poter raggiungere il massimo della propria autorealizzazione.
Determinante, inoltre, in questa visione, l’aspetto socio culturale e il contesto ambientale (familiare, sociale, economico e lavorativo) in cui vengono condotti i programmi educativi, di riabilitazione, di inclusione, nonchè la prospettiva soggettiva della persona con disabilità in termini di soddisfazione e qualità degli interventi.
L’handicap, infatti, si manifesta nel momento in cui la disabilità psico-fisica, intellettiva o sensoriale di un individuo non trova le condizioni ambientali (famiglia, scuola, comunità, lavoro ecc. ) adeguate o se non altro predisposte per consentire la piena autorealizzazione ed inclusione nella società.
Conseguenza diretta dell’applicazione del metodo I.C.F. è la programmazione di un progetto globale di inclusione rivolto ed inquadrato sulla situazione della persona con disabilità presa in carico.
L’I.C.F. sottintende e implica la creazione di un lavoro di équipe multidisciplinare e la contestuale costruzione di una rete sinergica di interventi di supporto per non rischiare di lasciare sola la famiglia o la persona con disabilità sulle barricate dell’inclusione.
La Classificazione Internazionale del Funzionamento, disabilità e della salute – I.C.F, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), completa la classificazione ICD 10, che contiene informazioni sulla diagnosi e sull’eziologia della patologia o disabilità.
L’ICF, al contrario, non contiene riferimenti alla malattia, ma si riferisce al solo funzionamento residuo o potenziale della persona.
L’ICD-10 e l’ICF usati in modo complementare forniscono un quadro globale della malattia e del funzionamento dell’individuo.
L’ICF è strutturato in 4 principali componenti:
- Funzioni corporee
- Strutture corporee
- Attività (Attività e partecipazione in relazione a capacità e performance)
- Fattori ambientali
Il funzionamento e la disabilità sono viste come una complessa interazione tra le condizioni di salute dell’individuo e l’interazione con i fattori ambientali e personali.
La classificazione considera questi aspetti come dinamici e in interazione, non come statici, inoltre non valuta solo la disabilità e l’handicap ma anche gli individui in perfetta salute poichè riconosce che ogni essere umano può sperimentare un decremento in salute e quindi un certo grado di disabilità.
La disabilità, quindi, non più una condizione o situazione che accade solo a una minoranza dell’umanità…
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